ADVENTURE
STORIE
BIG MAMA
Fuerteventura - Settembre 2021
Ero a Fuerteventura in uno dei surfcamp bookati durante il COVID.
Era una giornata flat in acqua, ma…un bagnetto non si nega mai. Eravamo tutti rilassati sulla tavola, certi più che distesi sembravano spalmati…mezzi stanchi dalle bagordi giornate precedenti; all’improvviso Markus urla “ Oh my God!!! Big Mama is coming!!!!”, tutti balziamo sulle board e ci voltiamo verso l’oceano….è flat ovunque!!!
Markus ci aveva preso per il culo!
Da lì , quando ho cominciato a surfare con Eddy, a volte ci prendiamo in giro gridandoci “ Ueee!!! Big Mama is coming!!!”, e dopo qualche secondo…una figurata risposta “ma vaffanculo!! Va!!”
Il nome “Big Mama” nasce così!
Mirko
PLAYA DE OYAMBRE
17-8-2024
Stavo surfando in mezzo all'oceano. Il cielo era grigio, ma si intravedevano i colori rosei del tramonto. L'acqua e il cielo si intersecavano perfettamente, sembravano quasi una cosa sola. Sentivo il mio respiro pieno di adrenalina e il mio cuore batteva forte. Il rumore delle onde che si formavano e si frantumavano attorno a me riempiva i miei pensieri, e credo che i miei occhi brillassero di oceano. Non importava quante volte le onde mi avessero fatto girare sott'acqua, restava la mia determinazione di riuscire a cavalcarne una. Ero grata al mio corpo per permettermi di vivere quell'esperienza, e grata alla vita per trovarmi lì, in quel momento. Mi sentivo viva, viva di vita. Sapevo che i miei angeli mi stavano guardando e io sorridevo loro. Ciò che provavo era pura gioia, la gioia che l'oceano mi aveva regalato in quell'istante. Quando sono uscita dall'acqua, mi sono lasciata cadere dolcemente sulla sabbia. Le lacrime hanno iniziato a scendere, non per tristezza, ma per un senso profondo di liberazione. Mi sentivo compresa, come se l'oceano avesse ascoltato le mie paure e i miei pensieri più intimi. In quel momento, ho capito che mi aveva aiutata a sciogliere quei nodi nascosti nel cuore, lasciandomi finalmente respirare con leggerezza e serenità.
Veronica
LANGRE
27-4-2024
Sono in Cantabria (Spagna), ho preso una parentesi da lavoro e son venuto a Somo con Ruben….principalmente per surfare. L’ultima onda decidiamo di prenderla a Langre, dove una spiaggia bellissima fa da decoro a delle onde buone ….ma oggi c’è anche un vento assurdo! Entriamo in acqua, in tutta la spiaggia ci saranno una decina di persone. Le onde spingono anche se il vento ti spara in faccia l’acqua delle creste delle onde , l’oceano mostra delle tonalità di blu bellissime, quasi volesse dimostrarsi vanitoso. Mi scelgo una bella sinistra che maestosa si avvicina a me….sono giusto sul lip e la prendo; la percorro scivolando su quel muro blu chiaro, sul finire mi lascio andare di schiena sulla schiuma , per sicurezza mi accovaccio sott’acqua riparando la testa(una routine ormai sistematica) , ma appena emergo dall’acqua mi arriva in faccia la tail della board, urtandomi con una pinna l’occhio sinistro…un brivido glaciale mi percorre da su a giù, mi tasto l’occhio, c’è! Cerco di capire se sanguino…non sembra , mi tappo l’occhio destro in modo da vedere la funzionalità del sinistro, ok ci vedo, funziona. Scelgo di rimanere in acqua….si dice che l’oceano sistemi tutto… Uscendo dalla spiaggia, mi fermo, mi volto verso di Lui, quasi volesse dirmi un ultima cosa….Lo ringrazio anche questa volta e raggiungo Ruben alla macchina, gli racconto l’accaduto…ci ridiamo un po’ su bevendo una ipa locale, ma entrambi con lo sguardo ci diciamo di stare più attenti.
Mirko